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Dal Borgo Navile alle Rive del Po

 
Percorso C

Il terzo itinerario si svolge nella parte bassa della Città, quella in cui si stabilì uno dei primi nuclei dell'insedimanto di Mons Calerius: tra la collina e il fiume, in una posizione strategica di controllo dei traffici stradali e fluviali. E' l'area che si sviluppo sul Po, dove nel Duecento i Cavalieri del Tempio sorvegliavano il ponte e i commerci. Ed è ancora oggi il nodo di svincolo e di comunicazione fondamentale di Moncalieri.
Questo percorso vuole dare strumenti al visitatore per connettere il fiume alla Città che è nata e cresciuta su di esso. Il tragitto prende avvio dal borgo Navile e va dalla stazione ferroviaria al Po e al Parco delle Vallere, come luogo per apprezzare al meglio il fiume. Quindi si ritorna sui propri pasi e si prosegue verso la via Cristoforo Colombo il cui tracciato ripropone quello delle mura meridionali della Città medievale, e verso la chiesa di Sant'Egidio, affidata a quegli stessi Templari che custodivano il ponte. L'itinerario si conclude all'ex Saffa, fabbrica di fiammiferi molto nota tra Ottocento e Novecento, oggi sede della biblioteca civica e vivace centro culturale. Si può percorrere questo itinerario dopo avere visitato il centro storico di Moncalieri (percorso A, che termina proprio in piazza Caduti per la Libertà e l'Indipendenza). Inoltre, giunti all'ex Saffa - punto di visita conclusivo del percorso C - si può proseguire per Borgo Aie, Testona, Revigliasco e la collina, agganciando così a questo il percorso D.

 

STAZIONE FERROVIARIA L'area intorno alla stazione e al borgo Navile è stata modificata profondamente nei secoli per l'accumulo dei detriti fluviali; fu quindi trasformata ulteriormente e in maniera radicale dalla ferrovia, dall'edificazione del viadotto e dalla costruzione del ponte in muratura (1880). La presenza della stazione determinò, oltre alla realizzazione di nuove infrastrutture, anche la costruzione di edifici per abitazione e la collocazione di servizi in quest'area della Città, prima periferica (hotel Aba, negozi, il vecchio cinema Italia). L'ingegner Pietro Spurgazzi, autore anche della prima stazione di Porta Nuova a Torino, nel 1846, fu il principale progettista degli impianti ferroviari di Moncalieri, e in particolare del ponte di collegamento con la piazza del Mercato, costituito da venticinque arcate. Nel 1848, come primo tratto di ferrovia in Piemonte, fu inaugurato proprio quello tra Torino e Moncalieri, lungo km 8. Si trattava del primo tronco della Torino-Genova, poi completata nel 1853. La stazione è collegata al borgo Navile da un viale alberato che fu uno dei primi della Città ad essere illuminato. L'edificio originario era un fabbricato in legno che venne distrutto durante la seconda guerra mondiale. Fu ricostruito nelle forme attuali tra la fine degli anni Quaranta e l'inizio degli anni Cinquanta. Oggi la stazione ferroviaria di Moncalieri (insieme a quella del Sangone) è ben collegata alle stazioni di Torino Porta Nuova, Porta Susa e Lingotto.

FIUME PO Moncalieri nacque a controllo del passaggio del Po e si caratterizzò per la posizione strategica. Nel porto fluviale, che si trovava dove è oggi il borgo Navile, si svolgeva un'intensa attività mercantile. Qui vi era anche uno dei ponti più antichi del Piemonte custodito, nel Duecento, dai Cavalieri del Tempio. Sebbene in queste zone la navigabilità sia sempre stata piuttosto limitata dal regime stagionale, il Po - fino alla fine del Settecento - costituì la via di comunicazione e di commercio per eccellenza. Poi, il potenziamento della rete stradale determinò un graduale declino nell'utilizzo delle vie fluviali e dei relativi porti. Sul fiume erano funzionanti numerosi mulini, pubblici e privati, tra i quali quelli di Carpice e de' Rossi, quello della Splua, quello del Pascolo (in strada Vivero, fatto costruire dal Comune nel Seicento) e quello della famiglia Panissera. Borgo Navile, borgo Mercato, borgo Vittoria, borgo Aie nacquero e si svilupparono intorno al fiume, con attività legate all'acqua (vi erano pescatori, barcaioli, cavatori di sabbia e di ghiaia, i sabiuné ). Nel 1816 l'ansa disegnata dal Po tra borgo Aie e borgo Vittoria fu eliminata, realizzandone il rettilineamento. L'opera degli ingegneri Mallet e Michelotti deviò il fiume, che qui provocava frequenti inondazioni: da Carignano e dalla borgata Barauda, tagliando borgo Aie e borgo Vittoria, fino a borgo Navi-le, il Po si trovò così a seguire il percorso che conserva ancora oggi. Dopo la realizzazione del progetto, il porto fu reso definitivamente inattivo. Dalla fine dell'Ottocento ad oggi il Po è stato progressivamente quasi soltanto solcato dai battelli turistici, dalle canoe e frequentato da qualche raro pescatore; si è persa così l'intima relazione col fiume che ha segnato per secoli l'immagine e la funzione della Città. L'urbanizzazione degli anni Sessanta e Settanta del Novecento ne ha poi purtroppo aggredito le sponde, specie la destra, con numerosi edifici e il cimitero, che arrivano fino all'argine. P  Il percorso lungo il fiume in riva sinistra è accessibile. Il collegamento tra il lungo fiume e il centro Città, nell'ultimo tratto, all'altezza del ponte, presenta alcune difficoltà. Sulla riva sinistra si trovano il Parco delle Vallere e i percorsi migliori per godere del fiume. Una pista ciclabile unisce il Parco al borgo Navile. Sulla riva destra si trova il giardino pubblico di Lungo Po Abellonio. Il Po oggi è navigabile, in canoa o in barca, per un tratto di circa km 7, dall'approdo di Lungo Po Abellonio fino alla diga de La Loggia, dopo aver superato la confluenza con il Chisola. 

PARCO DELLE VALLERE L'area è compresa nel triangolo delimitato dal corso del Po , dal Sangone e da corso Trieste ; a nord confina con il borgo Millefonti di Torino. Durante la pestilenza del Seicento qui venne sistemato un lazzaretto. Alla fine del Settecento il conte Nasi fece costruire la grande cascina produttiva Le Vallere. All'inizio del secolo scorso la zona divenne meta di gite balneari per moncalieresi e torinesi; tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta, numerosi tornei e regate vedevano impegnati i circoli di canottaggio di Torino, i barcaioli e i pescatori di Moncalieri. Ancora oggi l'area della cascina è un'isola di verde scampata all'urbanizzazione. A Moncalieri il parco costituisce la migliore possibilità per godere delle sponde del fiume. Il Po in questo tratto presenta piccole spiagge e isolotti, come quello di Meirano. La flora e la fauna sono ricche: le sponde del fiume e il fiume stesso sono popolati da pesci, insetti, anatre, oche, gallinelle d'acqua, aironi. Lungo le rive si sviluppano un sentiero percorribile, percorsi equestri, una pista ciclabile e un campo da golf. Da qui si può godere di una delle vedute più belle della Città, così come è stata immortalata più volte nei secoli. La cascina oggi è polo del Parco Fluviale del Po Torinese : nella cascina stessa e nel grande fienile ha sede il Centro Regionale di Documentazione delle Aree Protette, la cui attività è imperniata sulla ricerca relativa alla vita e alla storia del Po e i cui spazi sono assegnati anche a esposizioni, a convegni, alla didattica e a spettacoli all'aperto.

VIA C.COLOMBO L'antica rua Piana percorre la Città bassa, a partire da borgo Navile (piazza Caduti per la Libertà e l'Indipendenza) per arrivare alla piazza Amedeo Ferdinando, dove si trova l'ospedale. Il suo tracciato descrive pressappoco quello che era l'andamento del fronte sud della cerchia muraria medievale. E' un luogo carico di storia. Qui, nel Duecento, presso la chiesa di Sant'Egidio, si insediarono i Templari del Santo Sepolcro. L'Ordine aveva un ruolo di controllo e di assistenza in rapporto alle vie di comunicazione fluviali e terrestri, e in particolare esso era posto a presidio del ponte sul Po. Superata la chiesa, andando verso l'ospedale, oltre via Padre Colombo, si nota sulla destra il campo da calcio del Real Collegio Carlo Alberto. Sulla sinistra, salendo dalla salita Padre Denza verso la via Torquato Tasso - l'antica contrada delle Patte -, si osservano alcune case che in passato ospitavano laboratori artigianali. Più avanti, di nuovo sulla via Cristoforo Colombo, sulla destra, si trova l'edificio che fu della fabbrica di fiammiferi Saffa (con la Dellachà era una delle due famose fabbriche di fiammiferi di Moncalieri). Questo opificio, insieme ad altri insediamenti industriali, segnò lo sviluppo locale tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Procedendo, sulla via si affacciano case costruite per lo più tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento. Poi, specie nei pressi di piazza Amedeo Ferdinando, alcuni edifici più antichi si arricchiscono di elementi decorativi liberty.

CHIESA DI S. EGIDIO La presenza della chiesa è attestata già nel 1113, dedicata all'abate benedettino ateniese Egidio, vissuto nel VII secolo, il cui culto era particolarmente diffuso in Francia. La chiesa fu donata intorno al 1196 dal Vescovo di Torino all'Ordine dei Cavalieri Templari del Santo Sepolcro, insieme all'annesso ospedale e alla custodia del ponte sul Po. Ponte che essi fecero ricostruire in pietra intorno alla metà del Duecento, controllandolo e riscuotendo i pedaggi. Intorno al complesso religioso sorse un borgo di artigiani, di commercianti e di pescatori. I nobili moncalieresi, che qui risiedevano, collocarono nella chiesa i sepolcri della propria casata. Quando, nel 1312, l'Ordine dei Templari fu soppresso, la chiesa fu trasferita all'Ordine dei Gerosolimitani; passò poi ai Cavalieri di Malta, quindi, intorno alla metà del Cinquecento, all'Ordine di San Maurizio, che presto dovette demolire l'edificio, date le condizioni di degrado. Scomparve anche il piccolo cimitero e dell'impianto più antico rimase soltanto il robusto campanile in laterizio. La chiesa fu ricostruita e assunse le forme attuali (1682), con doppia scalinata d'ingresso, pianta a navata unica e cappelle laterali. Rifacimenti settecenteschi e ottocenteschi le hanno conferito l'aspetto che ha ancora oggi, con una posizione sacrificata dalla stretta via. L'interno è ornato dai settecenteschi dipinti del Taricco ( Transito di San Giuseppe ), del Beaumont e del Milocco (La Fuga in Egitto ; L'Immacolata Concezione, l'Eterno e Angeli ; La Madonna Assunta, Sant'Egidio e San Giovanni Battista ; la volta dell'abside affrescata con l 'Apoteosi di Sant' Egidio ). La Vergine assunta in cielo , del moncalierese Juglaris, è dell'inizio del Novecento. La cappella della Madonna di Lourdes è stata sistemata dove era il cosiddetto "oratorio dei morti"; qui si trova la tomba di Gino Antonio Panighetti, detto "il Ciabattino Santo". Da notare anche, in via Baretti, sul retro del complesso, il cippo con la croce di Malta incisa.  ORARI: dal lunedì al sabato dalle ore 17.30 alle ore 18.30; la domenica mattina dalle 8.30 alle 9.30.
Chiesa di Sant'Egidio 
Via Cristoforo Colombo, 1  
10024 Moncalieri (TO)
 
Tel. 011-641915  

EX SAFFA Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, Moncalieri divenne un importante centro di produzione di fiammiferi. Gli stabilimenti in cui si producevano i brichet erano due: la Dellachà, nei locali della antica manifattura Musy in via Palestro, poi trasferitasi in via Cernaia; la Abbona e Romagna, sulla strada di Piacenza. La Dellachà giunse ad avere settecento dipendenti e, alla fine dell'Ottocento, aprì anche una sede a Buenos Aires. La Abbona e Romagna si trasferì in via Cristoforo Colombo, in uno stabilimento a due piani con un'alta ciminiera, ampliato successivamente dalla costruzione di un edificio con affaccio sulla via Cavour. La Saffa - così chiamata dal 1927, dopo la fusione con la Società Anonima Fabbriche Fiammiferi e Affini di Milano - rimase pienamente attiva sino al 1940, per chiudere definitivamente nel 1969. La "Fabbrica di fiammiferi di cera e di legno" giunse ad esportare i suoi prodotti perfino in America. L'intensa attività dello stabilimento influì sensibilmente sullo sviluppo locale, con riflessi positivi anche sull'edilizia della zona. Oggi l'ex Saffa costituisce l'esempio di una riuscita opera di recupero e di rifunzionalizzazione di un edificio di archeologia industriale: dal 1995 gli spazi sono occupati dalle sale espositive e per conferenze e dalla biblioteca civica "Antonio Arduino" . Il primo nucleo della biblioteca fu creato da Erminia Arduino, maestra elementare, in memoria del nipote caduto nella prima guerra mondiale. La sede inizialmente fu in via Real Collegio; dagli anni Quaranta agli anni Ottanta in via Alfieri e, dopo un lungo periodo di chiusura, nella attuale collocazione.
Ex Saffa  (Biblioteca Civica "Arduino") 
Via Cavour, 31   
10024 Moncalieri (TO)
  Tel. 011. 6401611 

(da: L. Pompeo, "Moncalieri. Guida alla Città accessibile", 2007)