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Dalla piazza Vittorio Emanuele alla piazza Amedeo Ferdinando

 
Percorso B

Questo secondo itinerario si sviluppa lungo la parte orientale del centro storico, dalla Piazza Emanuele II (2 percorso A) alla piazza Amedeo Ferdinando (4) e al viale Porta Piacentina, attraverso la via S. Croce (1).
Sulla via si aprono vicoli pittoreschi e passaggi quasi nascosti che uniscono i diversi livelli della città, scalinate, pavimentazione in acciottolato, edifici con antiche decorazioni in cotto che rendono questa zona di Moncalieri - specie nel primo tratto, con conventi confraternite, ospedale - una delle più interessanti.
Prosegunedo lungo la via. oltre la Chiesa della Arciconfraternita della Santa Croce (2) le case sono più tarde, per lo più settecentesche, costriuite quando la città si estese al di là dell'antica  cinta muraria.
Giunti in piazza Amedeo Ferdinando, dove si trova l'Ospedale (5), si scende verso borgo Aie attraverso viale Porta Piacentina. Il nome rimanda alla porta urbica che si apriva verso est, dedicata ai piacentini che, come i milanesi, aiutarono i testonesi contro Chieri ed Asti.
Il viale alberato venne realizzato all'inizio del XIX secolo. La zona, all'epoca periferica, fu edificata completamente tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, con alcune villette in stile liberty.
Dopo essere scesi attraverso il viale Porta Piacentina si può proseguire per Borgo Aie, Testona, Revigliasco (percorso D) oppure si può ritornare in piazza Caduti della Libertà, percorrendo la via Cavour, e approfondire la conoscenza della città intorno al Po (percorso C)

 

VIA SANTA CROCE La via collega la piazza centrale, piazza Vittorio Emanuele II, alla piazza Amedeo Ferdinando; con via San Martino, costituisce l'asse longitudinale della Città. Il nome attuale deriva dalla chiesa e dal quattrocentesco Ospedale di Santa Croce . L'andamento della via oggi è un po' diverso da quello originario della via delle Torrette, che era più irregolare e terminava all'incirca all'altezza della chiesa di Santa Croce (dove si trovava la porta Piacentina). Nel 1785 il tracciato fu regolarizzato e il livello fu innalzato. La strada ingloba l'antico ghetto, il cui ingresso si trovava all'altezza del numero 27. La connessione di via Santa Croce con via Real Collegio permetteva di andare direttamente da questa contrada - la contrada Divina - e dalla porta Piacentina al Po senza passare per la piazza Maggiore. Decorazioni in cotto, archetti, monofore ma soprattutto una bellissima bifora restano come tracce del passato degli edifici medievali della via, stretta tra il centro urbano e le mura. In particolare, al numero 5 (angolo via Gioberti, dove si nota anche un bel portone rinascimentale), si osservano la bifora sopra citata, cornici in cotto, archetti pensili incrociati; al numero 7 un affresco sbiadito riporta una croce e il nome dell'Ospedale della Confraternita di Santa Croce. Scendendo, si ha sulla sinistra il vicolo Savonarola, su cui si affacciano la chiesa e il convento delle Carmelitane Scalze . Proseguendo, si nota che l'architettura degli edifici cambia decisamente: sono case molto più tarde rispetto a quelle del primo tratto della via. La loro costruzione risale al Settecento e all'espansione della Città al di fuori dell'antica cerchia muraria. Questa parte di Moncalieri, tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta del Novecento, ha vissuto un periodo di profondo deterioramento.  Al numero 29 la "Salita al Castello". 

CHIESA DI SANTA CROCE La chiesa si trova su via Santa Croce, nel punto in cui vi fa capo via Real Collegio. La chiesa fu costruita appena al di fuori delle antiche mura, presso la porta Piacentina, abbattuta all'inizio del Seicento. Venne eretta a fianco dell'ospedale cittadino, come testimonia un affresco in via Santa Croce, al numero 7. La Confraternita della Santa Croce, fondata alla metà del Quattrocento dai Cavalieri Gerosolimitani - come altre Confraternite laiche in Piemonte - si occupava dei viandanti e curava i malati dell'ospedale. L'impianto della chiesa è seicentesco; nel Settecento fu completata e trasformata, e vi fu aggiunto il campanile. L'edificio è in posizione scenografica per chi sale dall'odierno ospedale. La facciata è a due ordini, movimentata da lesene, e prospetta su un sagrato dalla pianta irregolare, chiuso da una cancellata. La pianta è a navata unica con cappelle laterali. L'interno è illuminato naturalmente dalla lanterna che chiude la cupola. Gli affreschi della volta dell'abside e delle pareti sono di Milocco, che operò intensamente a Moncalieri, di Bianchi e di Alberoni, che nella loro opera ebbero la grande capacità di relazionarsi all'architettura come alla quinta di una scenografia. Al Milocco appartengono probabilmente anche le tele che raffigurano la Passione del Cristo , mentre il dipinto dietro l'altare è di Molinari. La cappella sulla destra è dedicata alla Madonna di Lourdes. Il coro ligneo è opera di Riva di Carignano, l'intagliatore che realizzò anche il coro della chiesa di Santa Maria della Scala. Il gruppo ligneo del Cristo caduto sotto il peso della Croce , con la Veronica e il soldato veniva portato in processione dai Confratelli il Venerdì Santo ed è una testimonianza della vita religiosa moncalierese. Nel 1802, con la soppressione degli ordini monastici, la chiesa e le sue canoniche furono chiuse; con la Restaurazione la chiesa ritornò alle sue funzioni, ma non le vennero mai restituite le canoniche, i cui spazi sono oggi destinati a usi commerciali. ORARI: apertura solo la prima domenica del mese dalle ore 9,00 alle ore 12,30 e dalle ore 15,00 alle ore 18,00. 
Chiesa di Santa Croce 
Via Santa Croce 20 
10024 Moncalieri (TO)
 
Tel. 011-641915 

Monastero delle Carmelitane Scalze ll monastero delle Carmelitane Scalze e la chiesa di San Giuseppe della Madre di Dio (Carmelo San Giuseppe) si trovano in cima al vicolo Savonarola, che collega via Santa Croce e vicolo Grimaldi. Il convento di clausura femminile fu fondato nel 1703 dalla Beata Maria degli Angeli . Il monastero occupava inizialmente una casa con orto e giardino avuta in dono. Lo spazio presto diventò troppo piccolo e l'Ordine dovette acquistare le case vicine, su entrambi i lati del vicolo, divenendo proprietario dell'intero isolato tra vicolo Savonarola e vicolo Silvio Pellico. Nel 1731 fu eretta un'elegante sopravia a unire il convento alla chiesa di San Giuseppe , di età barocca. All'interno della chiesa sono conservate opere del viennese D. Seyter ( Madonna col bambino, San Giuseppe e Santa Teresa ) e di Milocco. In particolare, di questo artista, è da notare la decorazione ad affresco della cupola del presbiterio con la rappresentazione del Trionfo di Santa Teresa . Nel 1802 il convento fu soppresso dalle leggi napoleoniche e le suore dovettero abbandonarlo; fu riacquistato e donato nuovamente alle monache dal re Vittorio Emanuele I con la Restaurazione. Successivamente le Leggi Rattazzi espropriarono nuovamente le suore degli edifici e degli altri beni, ma questa volta, con l'aiuto della Principessa Clotilde di Savoia, esse restarono al loro posto. (Vd. anche copia della Sindone). ORARIO della CHIESA DI SAN GIUSEPPE: il sabato e la domenica la chiesa è aperta dalle ore 16.00 alle ore 18.00;  gli altri giorni è possibile visitarla su prenotazione (contattando la Suora Superiora Paola Vittone)  funzioni religiose: S. Messa feriale alle ore 7,15; S. Messa festiva alle ore 8,00; Vespri sabato alle ore 17.00.
Monastero delle Carmelitane Scalze
 
Vicolo Savonarola, 1
10024 Moncalieri (TO)
 
Tel. 011-641888 

PIAZZA AMEDEO FERDINANDO In piazza Amedeo Ferdinando convergono la via Santa Croce, la via Cristoforo Colombo, il viale Porta Piacentina e la via Galileo Galilei, che costeggia l'ospedale. Su quella che fu l'antica piazza del Ballo (così detta per le feste popolari che vi si tenevano) sorge oggi l'imponente edificio dell' Ospedale Civile Santa Croce , costruito all'inizio del Novecento . Vi si affacciano anche, tra gli altri, un villino neogotico (al numero 58 del viale Porta Piacentina), una villetta liberty (al numero 4 della piazza), una casa ottocentesca e il ristorante "Grotta Gino". Lorenzo Gino, tra il 1855 e il 1885, scavò un canale per far fronte alla necessità di far defluire l'acqua da un terreno che aveva ereditato (qui si trovava, tra l'altro, la grande ghiacciaia della Città): doveva rendere agibile il laboratorio da falegname che stava costruendo. Aprì poi, invece, un ristorante, caratteristico per la grotta scavata nel tufo, lunga 50 metri, abbellita da curiose statue raffiguranti personaggi storici e buffi giochi d'acqua azionati da leve nascoste. Il ristorante "Grotta Gino" diventò molto famoso nella prima metà del Novecento, oltre che per la cucina, anche per le feste da ballo che vi si tenevano, in una sala dall'acustica eccellente. La facciata dell'edificio non è quella originaria, a parte il piano alto che ha forme del tardo liberty. Il canale scavato nella grotta è ancora oggi navigabile con una barchetta. 

OSPEDALE SANTA CROCE Il primo ospedale di Moncalieri - ricovero per viandanti e pellegrini, quindi infermeria e ospedale vero e proprio - nel Duecento era gestito dai Cavalieri Templari ed era situato presso l'attuale chiesa di Sant'Egidio. La custodia passò poi ai Cavalieri Gerosolimitani. Nel Quattrocento l'ospedale fu trasferito presso la chiesa di Santa Croce, vicino alle mura della Città, collocazione consueta nel Medioevo per le istituzioni caritative e d'accoglienza. Qui, nell'antica contrada Divina, operavano i Confratelli della Santa Croce, come è testimoniato da un affresco al numero 7 della via. Nel 1851 l'ospedale fu spostato in via Alfieri (allora chiamata via dell'Ospedale), nella sede dell'attuale Istituto Denina, storica casa di riposo; quindi, poiché gli spazi divennero presto insufficienti, per pochi anni ebbe sede nel Palazzo Alfieri di Sostegno in via Real Collegio. Nel 1906, grazie alla generosità dell'industriale Dellachà - ricordato da una scultura posta nell'ingresso - l'ospedale fu eretto in piazza Amedeo Ferdinando. Negli anni, si rese necessario realizzare la sopraelevazione (1972) e l'importante ampliamento effettuato recentemente. 

PIAZZA AMEDEO FERDINANDO In piazza Amedeo Ferdinando convergono la via Santa Croce, la via Cristoforo Colombo, il viale Porta Piacentina e la via Galileo Galilei, che costeggia l'ospedale. Su quella che fu l'antica piazza del Ballo (così detta per le feste popolari che vi si tenevano) sorge oggi l'imponente edificio dell' Ospedale Civile Santa Croce , costruito all'inizio del Novecento . Vi si affacciano anche, tra gli altri, un villino neogotico (al numero 58 del viale Porta Piacentina), una villetta liberty (al numero 4 della piazza), una casa ottocentesca e il ristorante "Grotta Gino". Lorenzo Gino, tra il 1855 e il 1885, scavò un canale per far fronte alla necessità di far defluire l'acqua da un terreno che aveva ereditato (qui si trovava, tra l'altro, la grande ghiacciaia della Città): doveva rendere agibile il laboratorio da falegname che stava costruendo. Aprì poi, invece, un ristorante, caratteristico per la grotta scavata nel tufo, lunga 50 metri, abbellita da curiose statue raffiguranti personaggi storici e buffi giochi d'acqua azionati da leve nascoste. Il ristorante "Grotta Gino" diventò molto famoso nella prima metà del Novecento, oltre che per la cucina, anche per le feste da ballo che vi si tenevano, in una sala dall'acustica eccellente. La facciata dell'edificio non è quella originaria, a parte il piano alto che ha forme del tardo liberty. Il canale scavato nella grotta è ancora oggi navigabile con una barchetta. OSPEDALE SANTA CROCE Il primo ospedale di Moncalieri - ricovero per viandanti e pellegrini, quindi infermeria e ospedale vero e proprio - nel Duecento era gestito dai Cavalieri Templari ed era situato presso l'attuale chiesa di Sant'Egidio. La custodia passò poi ai Cavalieri Gerosolimitani. Nel Quattrocento l'ospedale fu trasferito presso la chiesa di Santa Croce, vicino alle mura della Città, collocazione consueta nel Medioevo per le istituzioni caritative e d'accoglienza. Qui, nell'antica contrada Divina, operavano i Confratelli della Santa Croce, come è testimoniato da un affresco al numero 7 della via. Nel 1851 l'ospedale fu spostato in via Alfieri (allora chiamata via dell'Ospedale), nella sede dell'attuale Istituto Denina, storica casa di riposo; quindi, poiché gli spazi divennero presto insufficienti, per pochi anni ebbe sede nel Palazzo Alfieri di Sostegno in via Real Collegio. Nel 1906, grazie alla generosità dell'industriale Dellachà - ricordato da una scultura posta nell'ingresso - l'ospedale fu eretto in piazza Amedeo Ferdinando. Negli anni, si rese necessario realizzare la sopraelevazione (1972) e l'importante ampliamento effettuato recentemente.   

VILLE RODDOLO Dopo aver costeggiato l'Ospedale, scendendo attraverso la via Galileo Galilei, al numero 2 si incontra l'ingresso alle Ville Roddolo. Il convalescenziario è costituito da edifici in stile liberty, inseriti all'interno di un parco alle pendici della collina. Il complesso, nato come "Villa di salute per malattie nervose" riservata a soli uomini, fu fondato dal dottor Ippolito Cougnet a fine Ottocento. Intorno al 1905 il complesso fu acquistato dallo psichiatra Tommaso Roddolo, che lo ampliò, facendo costruire ville e padiglioni e lo trasformò in "Stabilimento fisioterapico per sole signore e signorine. Cura, convalescenza e riposo - Per le malattie del ricambio e nervose". E' costituito da dodici ville - inserite in un grande parco - che erano destinate alla degenza, alle visite e alle varie funzioni ospedaliere. Ciascuna porta un nome femminile, in omaggio alle donne della vita del medico, a partire dalla prima, Villa Giuseppina, dal nome della moglie. Il complesso era completato dalla cappella, dalla casa del custode e dalla casa del direttore. Vi erano inoltre campo da tennis, piscina, teatro, cinema. Nel 1939 il complesso fu venduto alla FIAT che ne fece un convalescenziario e vi aggiunse una casa di riposo per i suoi dipendenti. Oggi è sede di servizi connessi all'ospedale e di una casa di riposo. Il Complesso non è un luogo accessibile.
Ville Roddolo 
Via Francesco Petrarca, 14 
10024 Moncalieri (TO)   

(da: L. Pompeo, "Moncalieri. Guida alla Città accessibile", 2007)