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Le chiese

 

CAPPELLA REALE del CASTELLO
Nella manica centrale si trovano: al primo piano lato est, la cappella reale, gli appartamenti del re; al piano terra lato ovest, gli appartamenti della principessa Maria Letizia e, al primo piano lato ovest, gli appartamenti della principessa Maria Clotilde.
La Cappella regia ebbe origine all'epoca di Vittorio Amedeo III (come risulta dalle iniziali del sovrano sulla cornice maggiore) e presenta elementi architettonici dei secoli XVIII e XIX.
Un tocco di eleganza è dato all'insieme della costruzione dai putti di stucco sulla volta, unico elemento di suggestione decorativa. Alla lievità della volta fa quasi da contrappunto la grande cornice dell'altar maggiore attribuita a Stefano Maria Clemente (1719-1794), capolavoro della scultura lignea piemontese, di prorompente ricchezza plastica: festoni di fiori, foglie, conchiglie, modellati con estrema finezza, si lanciano verso l'alto con grande effetto decorativo.
Sull'altare maggiore figura un dipinto con Sant'Anna, San Gioacchino e l'educazione della Vergine, riconosciuto come opera di Daniel Seyter.

CHIESA DI SANTA MARIA DELLA SCALA Situata in posizione dominante la piazza Vittorio Emanuele II, di fianco al Palazzo Civico, la chiesa, insieme al Castello, è il più notevole monumento della Città. Fu fondata nel 1230, con il passaggio della sede canonicale da Testona a Moncalieri, conservando il nome della Collegiata testonese. Fu portata a termine intorno al 1330 secondo le linee del gotico lombardo. E' affiancata dalla robusta torre campanaria, in origine torre civica, sulla quale nel Settecento il Comune pose l'orologio. Restano alcune tracce delle decorazioni più antiche negli affreschi e nelle sinopie medievali che si trovano nella zona del fonte battesimale. Lacerti di affreschi quattrocenteschi sono stati rinvenuti all'interno del campanile. In età barocca la facciata subì alcuni interventi, relativi in particolare al portale, datato al tardo Seicento. Alla metà dell'Ottocento risalgono la nuova scalinata, la balaustra d'ingresso, il rosone (che sostituì la trifora centrale) e l'ingresso secondario sulla via Principessa Clotilde. Sempre in questo periodo, l'interno della chiesa fu decorato con elementi architettonici dipinti in stile neogotico. Vennero anche abbattute le cappelle gentilizie, che risalivano al XV secolo e si inserivano in una quarta navata. Quando le tombe delle più antiche e importanti famiglie moncalieresi furono smantellate e in parte trasferite nel nuovo cimitero, le suppellettili sacre, i dipinti, le sculture, gli affreschi e i corredi che ne avevano costituito il prezioso ornamento, andarono dispersi. Circa quarant'anni fa, importanti interventi di restauro hanno ricondotto l'edificio sacro alla sobrietà delle originarie forme medievali, eliminando le decorazioni ottocentesche. L'interno oggi apprezzabile è a tre navate, separate da pilastri a fascio e coperte da volte a crociera nelle forme gotiche lombarde.
Nella prima cappella a sinistra, si conserva il magnifico gruppo statuario policromo del Compianto sul Cristo morto , in arenaria dipinta. Il gruppo, che proviene verosimilmente dalla Borgogna e risale alla prima metà del XV secolo, fu donato dal generale Blaise de Montluc, governatore francese di Moncalieri dal 1539 al 1553, e rimanda alle scene delle cappelle dei Sacri Monti. Ma la parte più consistente del patrimonio della chiesa - caratteristica comune a tutte le chiese moncalieresi - è quella sei-settecentesca. Gli stalli lignei del coro (1749) dello scultore-ebanista Giuseppe Antonio Riva di Carignano, le serie di quattro storie della Vita di Maria (1754) di Michele Antonio Milocco e l 'Assunzione della Vergine, con il Beato Bernardo e Sant'Antonio (1765) di Claudio Francesco Beaumont (il più noto pittore piemontese del Settecento, di famiglia moncalierese, che lavorò a lungo per la corte dei Savoia) e di Giovanni Domenico Molinari, suo allievo, la Madonna con Bimbo e Santi di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo rappresentano i tesori più significativi della Collegiata.
L'organo fu realizzato alla fine dell'Ottocento dalla nota fabbrica di Carlo Vigezzi Bossi.
Da notare, inoltre, nella cappella al fondo della navata sinistra, Maria Clotilde di Savoia in preghiera , ritratto in marmo della principessa tanto amata dagli abitanti della Città, eseguito dallo scultore moncalierese Pietro Canonica (1912). Nella chiesa della Collegiata, nel 1458, si svolsero le esequie del giovane principe tedesco Bernardo, margravio di Baden , che morì di peste a Moncalieri, tornando in patria da Genova, dove si era recato per promuovere una crociata. Durante i funerali, malati e storpi che toccarono il feretro guarirono. Si gridò al miracolo  da allora, in Città, egli fu considerato protettore contro la peste, insieme a San Rocco e a San Grato. Bernardo fu beatificato e Moncalieri lo elesse a suo patrono. Il reliquiario in argento, realizzato dall'orefice Michele Antonio Vernoni nel Settecento, e alcuni oggetti appartenuti al principe tedesco sono esposti al fondo della navata sinistra della chiesa, nella cappella dei Lingotto. Ogni anno, a luglio, durante una suggestiva rievocazione storico-religiosa, l'urna viene portata in processione lungo le strade della Città.

CHIESA DI SAN FRANCESCO La chiesa si eleva al fondo della piazza Vittorio Emanuele II, sulla sinistra per chi scende, all'angolo con la via Carlo Alberto.  Venne innalzata sul sito di una chiesa del Duecento, costruita, insieme al convento, dai frati minori all'epoca del trasferimento del comune di Testona a Moncalieri. Secondo la tradizione, fu fondata per celebrare il passaggio di San Francesco, che attraversò questi luoghi nel suo viaggio verso la Francia. Ben presto vi sorse intorno un nucleo di case che fu successivamente demolito per rinnovare, tra il Quattrocento e il Cinquecento, la chiesa nelle forme gotiche. Fu anche aggiunto il campanile a bifore. Nella prima metà del Settecento l'Ordine Francescano fece ampliare e rinnovare il complesso conventuale, che occupava l'area al di là dell'attuale via Real Collegio, e lo fece connettere alla chiesa attraverso un'elegante sopra-via in mattoni. L'edificio della chiesa a questo punto appariva non coerente con il nuovo convento e, dopo avere attraversato un periodo di decadenza, fu demolito. Nel 1789 la chiesa venne ricostruita su progetto di Filippo Castelli da San Damiano d'Asti, allievo dello Juvarra, nelle forme che oggi si possono apprezzare. La facciata è barocca, molto sobria, in mattoni a vista e presenta, inseriti nella muratura, resti di decorazioni medievali in cotto. L'interno è a navata unica, dilatata dalle cappelle laterali. Sono da notare, tra gli altri, il dipinto del moncalierese Tommaso Juglaris Santa Margherita da Cortona , gli Episodi della vita di San Francesco dei pittori Piattini e Barucco (1860) e la scultura lignea del XVIII secolo della Madonna Immacolata. Nel 1837 il complesso passò ai Padri Barnabiti che, in chiesa, modificarono l'intitolazione degli altari e, nel 1838, nel complesso conventuale inaugurarono il Real Collegio, voluto da Carlo Alberto.

CHIESA DEL GESU'
Arrivando dalla piazza Vittorio Emanuele II, la chiesa del Gesù si trova al fondo della via Carlo Alberto, sulla destra, prospiciente il Real Collegio. La Confraternita del SS. Nome di Gesù , con un generoso contributo del Comune, la fece edificare nel 1619. L'asse principale della chiesa è la bisettrice dell'angolo tra le vie Carlo Alberto e Real Collegio. La facciata presenta due nicchie in cui erano collocate le statue lignee di San Rocco e di San Silvestro, ora all'interno dell'edificio. L'imponente cupola si innalza sopra le case che si addossano alla chiesa. Il campanile è della fine del Settecento. La pianta è a forma ellittica e lo spazio è arioso e leggero, decorato da arredi, dal coro con stalli intarsiati, da altari ( Santa Elisabetta , Santa Margherita da Cortona ) e da dipinti e affreschi risalenti alla metà del Settecento di Bianchi e di Milocco e della sua scuola, del famoso Beaumont e di Dauphin. In particolare, sono da menzionare le decorazioni della cupola ( San Rocco guarisce gli appestati, La Glorificazione di una Santa, La Resurrezione di Cristo, La Glorificazione della Vergine ), gli affreschi dei pilastri e della sacrestia. Anche interessante è un affresco che si stacca dalle altre decorazioni della chiesa per avvicinarsi piuttosto al gusto popolare dei Sacri Monti. Le scene fungevano da ambientazione per il gruppo processionale della Flagellazione di Cristo . Nella chiesa, gli affreschi, l'architettura e le ricche decorazioni si integrano armoniosamente a creare una dimensione teatrale: l'edificio è una piccola gemma di arte sacra barocca, in cui la decorazione pittorica si integra perfettamente con l'architettura e la esalta. Alla fine dell'Ottocento la chiesa fu arricchita da un nuovo organo, opera del famoso organaio C. Vigezzi Bossi. Gli offici religiosi nella chiesa cessarono nel 1950. Da allora, per anni fu aperta soltanto in occasione dell'esposizione del sepolcro pasquale e, oggi, per concerti e mostre d'arte.

REAL COLLEGIO CARLO ALBERTO

La facciata neoclassica del Real Collegio chiude maestosamente la via Carlo Alberto. L'istituto fu inaugurato nel 1838 e fu destinato all'educazione dei giovani nobili. Carlo Alberto ottenne dal Papa l'autorizzazione a trasformare il convento francescano fondato nel XIII secolo in istituto scolastico, affidandolo ai Padri Barnabiti, noti per l'efficacia dei loro sistemi educativi e presso i quali il re stesso aveva studiato. Rimaneggiamenti e accrescimenti modificarono profondamente il complesso conventuale per trasformarlo in collegio. Il progetto ottocentesco di ampliamento fu opera dell'architetto  Taccone e andò a eliminare i giardini e gli orti che si affacciavano sulla pianura. Sulla parte più recente, compresa la cappella, intervenne Betta, esponente dell'Art Nouveau. Ne risultò la poderosa mole che oggi si può apprezzare, costituita dall'antico nucleo del convento e dai tre imponenti corpi di fabbrica con le camerate degli studenti. Il monumentale ingresso è sormontato dalla torre-specola per l'osservatorio astronomico e meteorologico fondato dal napoletano Padre Denza nel 1859 sul modello dell'Osservatorio del Collegio Romano e realizzato da Mottura. I grandi spazi sono articolati in saloni di rappresentanza (la Sala Gialla e la Sala Rossa), cappelle, scaloni, aule, camerate, corridoi; accolgono collezioni archeologiche, mineralogiche, entomologiche, ornitologiche, di strumenti scientifici; la pinacoteca e, in particolare, la galleria dei ritratti; raccolte di manoscritti preziosi, di bollettini meteorologici, la biblioteca storica con circa 40.000 volumi. Sotto la direzione dei Padri Barnabiti , il collegio fu a lungo un istituto scolastico di grande prestigio. Alla fine degli anni Novanta del secolo scorso la scuola fu chiusa. Un importante progetto di trasformazione ha visto il Real Collegio sede di una Fondazione che ha come missione la ricerca e l'alta formazione nel campo delle discipline economiche e finanziarie.

CHIESA DI SANTA CROCE
La chiesa si trova su via Santa Croce, nel punto in cui vi fa capo via Real Collegio. La chiesa fu costruita appena al di fuori delle antiche mura, presso la porta Piacentina, abbattuta all'inizio del Seicento. Venne eretta a fianco dell'ospedale cittadino, come testimonia un affresco in via Santa Croce, al numero 7. La Confraternita della Santa Croce, fondata alla metà del Quattrocento dai Cavalieri Gerosolimitani - come altre Confraternite laiche in Piemonte - si occupava dei viandanti e curava i malati dell'ospedale. L'impianto della chiesa è seicentesco; nel Settecento fu completata e trasformata, e vi fu aggiunto il campanile. L'edificio è in posizione scenografica per chi sale dall'odierno ospedale. La facciata è a due ordini, movimentata da lesene, e prospetta su un sagrato dalla pianta irregolare, chiuso da una cancellata. La pianta è a navata unica con cappelle laterali. L'interno è illuminato naturalmente dalla lanterna che chiude la cupola. Gli affreschi della volta dell'abside e delle pareti sono di Milocco, che operò intensamente a Moncalieri, di Bianchi e di Alberoni, che nella loro opera ebbero la grande capacità di relazionarsi all'architettura come alla quinta di una scenografia. Al Milocco appartengono probabilmente anche le tele che raffigurano la Passione del Cristo , mentre il dipinto dietro l'altare è di Molinari. La cappella sulla destra è dedicata alla Madonna di Lourdes. Il coro ligneo è opera di Riva di Carignano, l'intagliatore che realizzò anche il coro della chiesa di Santa Maria della Scala. Il gruppo ligneo del Cristo caduto sotto il peso della Croce , con la Veronica e il soldato veniva portato in processione dai Confratelli il Venerdì Santo ed è una testimonianza della vita religiosa moncalierese. Nel 1802, con la soppressione degli ordini monastici, la chiesa e le sue canoniche furono chiuse; con la Restaurazione la chiesa ritornò alle sue funzioni, ma non le vennero mai restituite le canoniche, i cui spazi sono oggi destinati a usi commerciali.

Monastero delle Carmelitane Scalze
ll monastero delle Carmelitane Scalze e la chiesa di San Giuseppe della Madre di Dio (Carmelo San Giuseppe) si trovano in cima al vicolo Savonarola, che collega via Santa Croce e vicolo Grimaldi. Il convento di clausura femminile fu fondato nel 1703 dalla Beata Maria degli Angeli . Il monastero occupava inizialmente una casa con orto e giardino avuta in dono. Lo spazio presto diventò troppo piccolo e l'Ordine dovette acquistare le case vicine, su entrambi i lati del vicolo, divenendo proprietario dell'intero isolato tra vicolo Savonarola e vicolo Silvio Pellico. Nel 1731 fu eretta un'elegante sopravia a unire il convento alla chiesa di San Giuseppe , di età barocca. All'interno della chiesa sono conservate opere del viennese D. Seyter ( Madonna col bambino, San Giuseppe e Santa Teresa ) e di Milocco. In particolare, di questo artista, è da notare la decorazione ad affresco della cupola del presbiterio con la rappresentazione del Trionfo di Santa Teresa . Nel 1802 il convento fu soppresso dalle leggi napoleoniche e le suore dovettero abbandonarlo; fu riacquistato e donato nuovamente alle monache dal re Vittorio Emanuele I con la Restaurazione. Successivamente le Leggi Rattazzi espropriarono nuovamente le suore degli edifici e degli altri beni, ma questa volta, con l'aiuto della Principessa Clotilde di Savoia, esse restarono al loro posto. (Vd. anche copia della Sindone).

CHIESA DI S. EGIDIO
La presenza della chiesa è attestata già nel 1113, dedicata all'abate benedettino ateniese Egidio, vissuto nel VII secolo, il cui culto era particolarmente diffuso in Francia. La chiesa fu donata intorno al 1196 dal Vescovo di Torino all'Ordine dei Cavalieri Templari del Santo Sepolcro, insieme all'annesso ospedale e alla custodia del ponte sul Po. Ponte che essi fecero ricostruire in pietra intorno alla metà del Duecento, controllandolo e riscuotendo i pedaggi. Intorno al complesso religioso sorse un borgo di artigiani, di commercianti e di pescatori. I nobili moncalieresi, che qui risiedevano, collocarono nella chiesa i sepolcri della propria casata. Quando, nel 1312, l'Ordine dei Templari fu soppresso, la chiesa fu trasferita all'Ordine dei Gerosolimitani; passò poi ai Cavalieri di Malta, quindi, intorno alla metà del Cinquecento, all'Ordine di San Maurizio, che presto dovette demolire l'edificio, date le condizioni di degrado. Scomparve anche il piccolo cimitero e dell'impianto più antico rimase soltanto il robusto campanile in laterizio. La chiesa fu ricostruita e assunse le forme attuali (1682), con doppia scalinata d'ingresso, pianta a navata unica e cappelle laterali. Rifacimenti settecenteschi e ottocenteschi le  hanno conferito l'aspetto che ha ancora oggi, con una posizione sacrificata dalla stretta via. L'interno è ornato dai settecenteschi dipinti del Taricco ( Transito di San Giuseppe ), del Beaumont e del Milocco (La Fuga in Egitto ; L'Immacolata Concezione, l'Eterno e Angeli ; La Madonna Assunta, Sant'Egidio e San Giovanni Battista ; la volta dell'abside affrescata con l 'Apoteosi di Sant' Egidio ). La Vergine assunta in cielo , del moncalierese Juglaris, è dell'inizio del Novecento. La cappella della Madonna di Lourdes è stata sistemata dove era il cosiddetto "oratorio dei morti"; qui si trova la tomba di Gino Antonio Panighetti, detto "il Ciabattino Santo.
Da notare anche, in via Baretti, sul retro del complesso, il cippo con la croce di Malta incisa.

CHIESA DEL BEATO BERNARDO
La chiesa del Beato Bernardo , costruita negli anni Sessanta del Novecento, è la parrocchia di riferimento della borgata e della contigua zona Nasi.
Monastero Della Visitazione - Santa Maria
Il Monastero di clausura della Visitazione di Moncalieri fu fondato da Santa Giovanna Francesca di Chantal a Torino nel 1638. Con la rivoluzione francese, nel 1802, le Monache furono cacciate e il Monastero fu espropriato. Nel 1826, per volere del Duca di Savoia, la Comunità si ricompose e fu trasferita nel Monastero delle Clarisse vicino al Santuario della Consolata.  Nel 1902 le Monache poterono riavere un loro Monastero, costruito secondo le Regole dell'Ordine, sito in corso Francia. La città di Torino si sviluppava però sempre maggiormente e il monastero, che inizialmente si trovava in luogo solitario, venne circondato da alti palazzi che non permettevano più la sicurezza della clausura, si rese così necessaria la costruzione di un nuovo monastero sulla collina di Moncalieri in luogo più tranquillo e salubre dal quale si vede la catena delle Alpi con il Monviso.
Tutta la struttura monastica è circondata da un bosco con molte varietà di alberi. La costruzione del monastero fu terminata nel 1970: ha un aspetto esotico e assomiglia alle costruzioni del Sud America.  La parte esterna del chiostro che forma un grande quadrato, come le caratteristiche strutture monastiche, è dominata al centro da una scultura di marmo bianco che rappresenta il mistero della "Visitazione" (Maria che visita la cugina Elisabetta). Qui tra il verde delle aiuole, curate con amore dalle Sorelle, la Comunità si ritrova per la ricreazione estiva, mentre nel periodo invernale per questo atto di Comunità le Sorelle si riuniscono nella Sala di Comunità; quando il tempo lo permette si va a passeggiare nel bosco. E' un momento di vita di famiglia nel quale ogni Sorella fa un lavoro che non la impegni molto e le dia la possibilità di condividere la conversazione e i piccoli diversivi che ognuna propone per rendere sereno e gioioso quel momento comunitario che diventa così distensione spirituale e fisica.

CHIESA DI S.MARIA DI TESTONA La chiesa di Santa Maria fu fondata all'inizio dell'XI secolo dal vescovo di Torino Landolfo, ai margini dell'abitato ubicato nel sito di un villaggio longobardo e di un precedente stanziamento romano. La scelta della costruzione della chiesa rispondeva sia all'esigenza di rafforzare il villaggio di Testona, sia al desiderio di assicurare alla popolazione locale un forte centro religioso. La Collegiata veniva inoltre ad occupare un caposaldo dei luoghi facenti parte del patrimonio fondiario della diocesi torinese e della signoria del vescovo: non a caso era connessa ad un nodo stradale strategico. La chiesa fu progettata con un chiostro annesso e con abitazioni per ventiquattro chierici. Dopo una serie di guerre che videro i comuni di Chieri e Asti schierati contro Testona, nel 1230 il nucleo abitato e la Collegiata furono trasferiti nel nuovo borgo di Moncalieri. La chiesa mantenne anche nella nuova sede l'intitolazione a Santa Maria. Nel Seicento i monaci cistercensi eressero intorno all'antica chiesa di Testona un convento, che nell'Ottocento passò ai cappuccini. Nel 1880 la chiesa di Santa Maria divenne parrocchia. Gli interventi barocchi hanno parzialmente alterato la struttura romanica dell'edificio. La trasformazione più evidente è quella relativa alla facciata, con il portico del 1734 che sostituisce quello originario. Il campanile (ad eccezione della cella campanaria), la cripta (che conserva la venerata statua della Madonna delle Grazie) e le strutture settentrionali rappresentano l'evidente attestazione dell'edificio più antico. L'interno è a tre navate e si caratterizza per l'imponente struttura dell'altare maggiore e per i dipinti settecenteschi (in particolare, sono da notare le tele di Vittorio Amedeo Rapous, di Giuseppe Paladino, di Francesco Amedeo Mayerle, di Orsola Caccia, figlia di Guglielmo Caccia detto il Moncalvo).
Cappella della Madonna di Loreto voluta da Bernardo Mombello, patrizio di Moncalieri e consignore di Cavoretto nel Seicento; è tomba gentilizia della famiglia dei Mombello d'Olivastro.
Cappella San Bartolomeo (in Borgata San Bartolomeo) costruita dai borghigiani oltre cento anni fa. La tradizione vuole che a sovrintendere alla chiesa siano i borghigiani, che attraverso la nomina di due rettori a scadenza biennale, provvedono alla manutenzione, alla gestione e all'organizzazione delle festa annuale di San Bartolomeo.
ROC Sulla strada Santa Brigida, proseguimento del viale della Rimembranza, al centro del quadrivio tra questa, strada Manzi, strada Devalle, strada Scalette e presso l'antico Convento dei Cappuccini (ora Villa Chevalley), il masso erratico - 'l roc 'd Santa Brigida - costituito da gneiss proveniente dal massiccio Dora-Maira, ci riporta ad antiche leggende e superstizioni. Si credeva che avesse virtù propiziatorie della fertilità e che abbracciarlo favorisse la maternità. Inoltre, si pensava che le streghe celebrassero intorno ad esso le messe sabbatiche. Nei pressi era anche un'antica cappella dedicata alla nordica Santa Brigida.

NELLE VILLE E IN COLLINA

Villa Cardinala , una delle ultime opere di Bernardo Vittone. L'edificio, che si trova in strada San Michele, è imponente, affiancato da una bella cappella barocca .
Villa D'Azeglio (all'interno): Cappella del Sacro Cuore a Revigliasco edificata nel 1781, un tempo dedicata a Sant'Antonio da Padova.
Rocciamelone: Cappella della Madonna della Neve si trova in un piccolo e affascinante borgo in strada Santa Brigida, con un'antica scuoletta accanto.
La frazione di Revigliasco è dominata dalla seicentesca chiesa parrocchiale di San Martino , costruita su un edificio precedente e oggetto di un considerevole rifacimento a fine Ottocento. Si accede attraverso una lunga scalinata in pietra. La sua architettura originale ispirata al barocco fiorentino fu successivamente modificata con i restauri del 1875, del 1962 e del 1965. Dello stile originare secentesco restano la porta principale, la tribuna dell'organo e i capitelli in stucco delle cappelle laterali. È dedicata a San Martino vescovo, come la precedente più antica chiesa situata presso il Cimitero, che poco per volta andò in rovina. L'interno, a unica navata con sei cappelle laterali, presenta molti arredi provenienti dalla precedente parrocchiale e dalla Confraternita di Santa Croce. Andando per ordine, nella prima cappella a destra si trova l'altare con una tela cinquecentesca, detta delle Sante Vergini , con le sante Priscilla, Prudenziana, Scolastica, Petronilla e Lucia, mentre sulla parete a lato vi è un bel quadro del 1823 raffigurante Santa Maria Maddalena opera di Luigi Bernero di Cavallerleone e proveniente dalla cappella della Maddalena. La seconda cappella a destra è dedicata alla Madonna di Fatima, venerata a Revigliasco fin dal termine della seconda guerra mondiale: l'altare in marmo è opera del Marsaglia, le pitture alle pareti e al soffitto sono opera del pittore Nino Pirlato di Racconigi e rappresentano da un lato i tre pastorelli di Fatima e dall'altro papa Pio XII, che benedì a Roma la statua della Madonna portata in pellegrinaggio dai revigliaschesi. La terza cappella a destra, prima della sacrestia, ha un bel quadro del 1762, opera del pittore cuneese Alessandro Trono, raffigurante la Madonna con Bambino e i Santi Lorenzo e Maurizio.
Dal lato opposto della navata, la prima cappella contiene il fonte battesimale e sulla parete laterale un quadro di fine Seicento con l' Adorazione dei Magi . La seconda è dedicata al Sacro Cuore con un quadro di San Giuseppe, di un pittore anonimo della metà dei Seicento. Nella terza cappella , sopra l'altare c'è un quadro secentesco raffigurante l' Ascensione , la cui tela è stata tagliata modificandone le misure. Il pittore è anonimo, comunque nell'ambito della scuola di Sebastiano Taricco da Cherasco.
Meritevole di essere visitata è poi la cappella di Santa Maria della Spina , che si trova a sinistra dell'altare maggiore, e a cui si accede proprio da quella precedente dell'Ascensione. In questa originale piccola chiesa, voluta dal conte Maurizio Beria d'Argentine nel 1873, costruita in stile neogotico sul progetto di Rodolfo Morgari e affrescata successivamente dai fratelli Perracchione, si trova un bellissimo trittico di scuola piemontese del primo Cinquecento, attribuito a Jacopino Longo, pittore attivo a Revigliasco, Pecetto e Torino in quel tempo. Si tratta di una tempera su tavola raffigurante al centro la Madonna con Bambino e ai lati Santa Caterina d'Alessandria e San Giovanni Evangelista. Sotto il trittico, in una predella , divisa in due dal tabernacolo, sono raffigurati i dodici Apostoli, sei da un lato e sei dall'altro. Questo secondo dipinto, un tempo certamente in un unico pezzo, a tempera su tavola di noce, rimanda alla tradizione post-jaqueriana ed è stato datato dalla critica alla seconda metà del Quattrocento.
Nel presbiterio merita ancora citazione una grande tela raffigurante San Carlo Borromeo che venera la Sindone , di pittore anonimo del primo Seicento, anch'essa proveniente dalla demolita cappella del Castello.
Cappella della Consolata (a Revigliasco in Via Beria) costruita nel 1725, di impianto barocco e di possibile scuola juvarriana, come fanno pensare la semplificazione delle linee architettoniche e la presenza di una piccola cupola a pianta centrale e una volta a botte.
Chiesa della Confraternita di Santa Croce (a Revigliasco in piazzetta Santa Croce) edificata nel 1608 è sulla sommità della piazza. Fatta restaurare completamente nel 1973 dal barone Amerigo Sagna, è a unica navata rettangolare: degli arredi e quadri originali non c'è più nulla, le pitture sono del Novecento e raffigurano santi piemontesi o santi venerati nel paese. Nel pavimento, fino al 1950, c'era la pietra tombale di un sepolcro che ospitava confratelli, consorelle e nobili.
Cappella di San Rocco (Revigliasco). L'interno a pianta quadrata è rivestito in marmo, dopo i restauri del 1937 voluti da Cesare Maria De Vecchi di Val Cismon, proprietario del bene. Il Cuniberti afferma in un suo studio che l'altare è del 1432, ma forse pertinente ad un precedente edificio.
Il Cimitero
Al fondo di viale del Castello nell'area accanto alla vecchia strada comunale - ora strada Torino - si trova il complesso cimiteriale. Il primo impianto risale al 1835 e si deve al progetto del Capitano del Genio Civile Jano. In quest'area sorgeva una cappella dedicata a San Grato (primo patrono di Moncalieri), che fu demolita per costruire l'attuale chiesetta in stile neoclassico . Nel campo quadrato più antico, che si sviluppa intorno alla chiesa, furono traslate alcune lapidi della Collegiata di Santa Maria della Scala (tra le altre, la tomba dei conti Nuvoli) e dalla Chiesa di Sant'Egidio. Talune tombe, specie le più antiche, hanno strutture architettoniche di un certo rilievo, in stile che vanno dal neogotico (la tomba della famiglia Dellachà, numerose edicole tra il primo e il secondo campo) al liberty (si veda la tomba della famiglia Giustetto); alcune di queste (ad esempio, la tomba Perelli) sono decorate dai gruppi scultorei di grande intensità. La superficie del cimitero fu ingrandita nel 1885, e successivamente più volte: dall'inizio del Novecento, sino all'importante ampliamento degli anni Settanta verso il Po.

NELLE BORGATE
Il borgo Mercato sorge sulla riva sinistra del fiume e comprende le regioni Carpice, Barchette e Freyla Mezzi.
Chiesa di San Vincenzo Ferreri , via Juglaris.
Borgata Carpice : chiesa di S. Maria di Carpice . Questo edificio, con un primo impianto del IX secolo, ha subito vari rimaneggiamenti e ricostruzioni. L'attuale struttura risale al 1732 e fu realizzata per volontà dell'ultimo abate di Carpice, Carlo Francesco Boggio. Al suo interno sono preziosi affreschi realizzati da Michele Antonio Milocco, secondo pittore di corte di casa Savoia e molto attivo in quegli anni a Moncalieri. La chiesa di S. Maria di Carpice, di proprietà comunale, è stata dichiarata vincolata dalla Soprintendenza delle belle arti nel 2012.
Borgate Tetti Piatti, Tetti Rolle, Tagliaferro: i primi insediamenti risalgono al Trecento, in particolare intorno al canale di bonifica fatto realizzare dal Conte di Carignano.
Tetti Piatti e Tagliaferro: Chiesa Santa Maria Goretti .
Tetti Rolle: Chiesa di Santa Maria Maddalena . Eretta in stile barocco nel 1715 ad opera del benefattore Giovanni Battista Virle.
Borgata Barauda: Chiesa di Sant'Antonio .
Borgata Bauducchi : Chiesa di San Giovanni Battista (1728) è il fulcro della vita spirituale del luogo. In essa è custodita un'effige in terracotta della Madonna del Rovere che la tradizione vuole sia stata ritrovata sotto terra da un contadino nei pressi di un rovere.
Borgata Santa Maria: Chiesa di Santa Maria.
Borgo San Pietro: chiesa Santa Giovanna Antida da Thouret;
chiesa San Matteo;
chiesa Nostra Signora delle Vittorie;
chiesa ortodossa di corso Trieste: la parrocchia della comunità a cui appartiene una quota molto significativa dei circa tremila residenti moncalieresi di origine romena: è intitolata ai "Quaranta Martiri di Sebaste", membri della XII legione "Fulminata" dell'esercito romano, uccisi a motivo della loro fede tra il 320 ed il 323 d. C. a Sebaste (o Sebastia), città dell'antica Armenia Minore che oggi è chiamata Sivas e si trova in Turchia. Di essi le Chiese Orientali fanno memoria il 9 marzo mentre nel Martirologio Romano ricorre il 10 marzo.
La Chiesa, che si trova in via Papa Giovanni XXIII, svetta con il suo elegante campanile ligneo ed è visibile per tutti coloro che in entrata ed uscita da Torino si trovano nei pressi della Rotonda Maroncelli: si tratta di un pezzo di Maramures, regione del nord della Transilvania, approdato sul territorio di Moncalieri e che ne caratterizza uno degli ingressi. E' stata costruita secondo la tradizione dell'artigianato ligneo del Maramures dove sono celebri proprio le chiese di legno, costruite in epoche diverse, ma caratterizzate dal fatto di essere prive di chiodi e ad incastro: si tratta di una tecnica nata a motivo del divieto che fu imposto dalla Corona ungherese di costruire chiese ortodosse in pietra.
Anche lo splendido esemplare moncalierese, grazie agli artigiani provenienti da queste terre romene (coordinati dall'architetto Giorgio Beltramo), testimonia, attraverso l'edificio sacro con le sue arcate e catene scolpite da un pezzo unico di legno, il maestoso portale intarsiato, l'interno semplice ed austero, l'originalità di uno stile che richiama esso stesso un grande senso del sacro ma anche di comunità.
La Chiesa  San Pietro in Vincoli della borgata Moriondo , al confine con Trofarello (nel sito è attestata la presenza di tombe romane e longobarde e sono visibili i ruderi del castello ).
Borgata Palera: chiesa SS. Trinità . La costruzione, del 1895, in stile neogotico, fu realizzata su progetto dell'architetto Giuseppe Gallo.

INDICE
Cappella Reale - Castello di Moncalieri - Viale del Castello 2 bis
Chiesa di Santa Maria della Scala - Centro Storico - Via Principessa M. Clotilde 3 - Tel. 011/64.19.15
Chiesa di San Francesco - Centro Storico - Piazza Vittorio Emanuele II
Chiesa del Gesù - Centro Storico - Via Carlo Alberto angolo via Real Collegio
Real Collegio Carlo Alberto - Centro Storico
Chiesa di Santa Croce - Centro Storico - Via Santa Croce, 20
Monastero delle Carmelitane Scalze - Centro Storico - Vicolo Savonarola - Tel. 011-641888
Chiesa di Sant'Egidio - Centro Storico- Via Cristoforo Colombo, 1
Chiesa del Beato Bernardo - Borgo Aje - Via Don Minzoni, 20 - Tel. 011/64.10.43
Monastero della Visitazione - Testona - Strada Santa Vittoria, 15 - Tel. 011-642105
Chiesa di Santa Maria di Testona - Testona - Via Revigliasco, 86 - Tel. 011/681.08.45
Cappella della Madonna di Loreto - Testona
Cappella di San Bartolomeo - San Bartolomeo
Roc
Cappella barocca in Villa Cardinala - Testona
Cappella del Sacro Cuore in Villa D'Azeglio - Revigliasco
Cappella della Madonna della Neve - Rocciamelone
Chiesa di San Martino - Revigliasco
Cappella della Consolata - Revigliasco
Chiesa della Confraternita di Santa Croce - Revigliasco
Cappella di San Rocco - Revigliasco
Chiesa di San Vincenzo Ferreri - Borgo Mercato - Via Juglaris 5 - Tel. 011/64.18.66
Chiesa Santa Maria di Carpice - Carpice
Chiesa Santa Maria Goretti - Tetti Piatti e Tagliaferro - Frazione Tetti Piatti 82 - Tel. 011/64.64.04
Chiesa di Santa Maria Maddalena - Tetti Rolle
Chiesa di Sant'Antonio - Barauda
Chiesa di San Giovanni Battista - Bauducchi
Chiesa di Santa Giovanna Antida da Thouret - Borgo San Pietro - C.so Roma, 25 - Tel. 011/699.71.98
Chiesa di San Matteo Apostolo - Borgo San Pietro - Via S. Matteo Apostolo.,4 - Tel. 011/606.32.69
Chiesa Nostra Signora delle Vittorie - Borgo San Pietro - Via Maroncelli, 11 - Tel. 011/606.12.24
Chiesa SS. Trinità - Palera - Via Palera 28 - Tel. 011/647.06.23
Chiesa di San Pietro in Vincoli - Moriondo - Via Duca d'Aosta 3 - Tel. 011/681.01.05
Chiesa Ortodossa Quaranta Martiri di Sebaste - via Papa Giovanni XIII

 
 
 
(da: L. Pompeo, "Moncalieri. Guida alla Città accessibile", 2007)